PESCARA – Ammontano a 3 milioni di euro i contributi destinati alle famiglie meno agiate per l’acquisto dei libri di testo scolastici dei propri figli. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Istruzione Piero Fioretti, ha disposto il riparto, comune per comune, dei 3 milioni di euro che il ministero della Pubblica istruzione ha destinato alla Regione Abruzzo. “Sappiamo che questa è una misura molto attesa dalle famiglie – esordisce l’assessore Piero Fioretti – ed infatti subito dopo l’approvazione della Giunta regionale ho dato mandato agli uffici regionali di predisporre immediatamente il trasferimento delle risorse ai comuni che ora dovranno ricevere le istanze da parte dei nuclei famigliari che posseggono i requisiti per accedere al fondo dei libri di testo. Anche quest’anno – aggiunge l’assessore all’Istruzione – la Regione ha deciso criteri di riparto dei fondi comune per comune secondo parametri oggettivi legati al numero degli alunni risultati beneficiari nell’anno scolastico 2018/2019. Sono certo che l’attenzione di tutti gli uffici comunali regionali alle istanze dei cittadini sarà alta perché si tratta venire incontro con un aiuto concreto ai bisogni delle famiglie per il pieno esercizio del diritto allo studio”. Nella suddivisione del contributo del Ministero la parte del leone l’ha recitata la provincia di Chieti (888.966,66 euro), a seguire la provincia di Teramo (740.231,54 euro), la provincia di Pescara (719.384,46 euro) e la provincia dell’Aquila (609.22354 euro). La quantificazione del contributo ai comuni è stato parametrato in base al numero degli studenti presenti nel comune, prevedendo per gli alunni delle scuole secondarie di primo grado una somma pro capite di 291,97 euro e per gli alunni delle scuole medie superiori la somma di 178,08 euro. Per accedere al sostegno economico i nuclei famigliari dovranno avere un Isee in corso di validità che non superi euro 15.493,71 e presentare domanda al comune di residenza. Tutte le operazioni di quantificazione e liquidazione dei contributi dovranno essere chiuse entro il 30 aprile 2020.