SULMONA – “È con la ferma convinzione di sempre che la UIL PA Polizia Penitenziaria abruzzese aderisce alla manifestazione indetta per il 16 dicembre prossimo”. A renderlo noto sono Ruggero Di Giovanni e Mauro Nardella rispettivamente segretario generale e vice segretario generale UIL PA Polizia Penitenziaria Abruzzo. “Riteniamo sconsiderate per il mondo penitenziario le proposte avanzate dall’attuale esecutivo relativamente alla bozza della legge di stabilità – affermano i due sindacalisti -. Una proposta del tutto fuorviante rispetto a quanto dibattuto con le parti sociali nazionali il 9 novembre scorso e dalla Uil PA Polizia Penitenziaria Abruzzo del tutto contestata. L’occasione sarà buona per denunciare lo stato di abbandono nel quale versano i penitenziari abruzzesi e la non certo benevolenza loro dimostrata proprio dalla paventata finanziaria, messa a conoscenza del popolo italiano e prossima al dibattimento in sede parlamentare”.
“Condividiamo il pensiero profuso dalla Segreteria nazionale allorquando evidenzia che chi lavora in carcere non ha digerito i tagli previsti in manovra – aggiungono i rappresentanti Uil PA -. La legge di bilancio ha imposto un taglio ad alcune voci di spesa che professionalmente li riguarda. Nello specifico, si chiedono al mondo penitenziario risparmi  ‘non inferiori a 9.577.000 euro per l’anno 2023, 15.400.237 euro per l’anno 2024 e 10.968.518 euro annui a decorrere dall’anno 2025’. Anche noi della UIL PA Abruzzo speravamo che dopo i proclami e le parole della premier durante il discorso per la fiducia, le cose sarebbero cambiate. E invece no, le condizioni in cui lavora il personale continueranno a essere indegne”.
“In carcere manca personale e adesso mancheranno anche strumenti essenziali. Speravamo in una inversione di tendenza tale avviare finalmente il ripianamento della gravissima carenza organica nella Polizia Penitenziaria, che a livello nazionale è superiore alle 18000 unità, ma se questa è la direzione scelta dall’esecutivo siamo tristemente certi che le conseguenze peseranno terribilmente sulla Polizia Penitenziaria per molti anni. Una presa di posizione, quella del Governo, che in un periodo ultra pandemico non dimostra di offrire quell’adeguato riconoscimento rispetto all’elevato sacrificio posto in essere negli anni più bui dell’amministrazione penitenziaria, e che invece si deve agli stremati baschi blu. Purtroppo alle forze di polizia non è concesso scioperare. Tuttavia, seppur a livello virtuale e liberi dal servizio, noi ci saremo e lo saremo ora più che mai”, concludono Di Giovanni e Nardella.