L’AQUILA – “I tempi per un intervento normativo sono maturi, i gruppi parlamentari e le strutture tecniche stanno lavorando ad un testo di legge delega, con un codice delle ricostruzioni, con una disciplina dei diritti dopo un evento catastrofico, in quale misura e a beneficio di chi. L’altro grande pilastro della futura legge quadro è la codificazione del procedimento, senza cui i diritti non possono essere garantiti, diventare realtà” .Così il commissario per la ricostruzione post sisma del Centro Italia, Giovanni Legnini, intervenendo all’Aquila ad un evento nel quale il sindacato Cgil ha presentato le proposte per una legge quadro al fine di “ridurre l’impatto delle calamità naturali, garantire una qualità della ricostruzione, favorire la salvaguardia dai rischi“.
Occorre poi stabilire la governance che deve guidare il processo, e quando finisce l’emergenza e inizia la ricostruzione, che in media non dura meno di 10 anni – prosegue l’avvocato abruzzese, ex sottosegretario all’Economia con delega alla Ricostruzione, ex vice presidente del Csm e consigliere regionale abruzzese di centrosinistra -. Infine il rapporto tra ricostruzione edilizia e del tessuto socio economico, un tema che va normato, deve essere sancito all’inizio del processo, e non strada facendo, occorre superare il dualismo tra a semplificazione e legalità, tra velocità dei processi e controllo nei cantieri“.

Vanno superare le incertezze post emergenza sismica che abbiamo vissuto negli ultimi 10-15 anni, teniamo conto che stiamo oggi affrontando in Italia sette processi di ricostruzione. Il problema è che nella Carta fondamentale non c’è il diritto dell’emergenza, manca un ancoraggio solido, tutto nasce da questa mancanza, che porta all’utilizzo dei dpcm, al diluvio di interventi normativi eterogenei e differenziati“. Giovanni Legnini ha anche annunciato che c’è una bozza di legge sulle ricostruzioni degli edifici privati – ANSA –