TERAMO – Va a trovare la compagna in Russia e viene scambiato per una spia: questa è l’incredibile storia di Bruno Aloisi, 63enne di Giulianova, storico addetto alla sicurezza dello stadio Fadini, fermato per circa 8 ore in una centrale di polizia a Perm, cittadina degli Urali. Aloisi ha da tempo una compagna russa e che va a trovare spesso. Nell’ultimo viaggio effettuato nella Federazione Russa, però, al 63enne giuliese è accaduto qualcosa di anomalo: mentre si trovava nella cittadina a scattare alcune foto ad un treno merci, è stato fermato dalla polizia, contestandogli proprio gli scatti fotografici. Aloisi sconcertato è stato costretto a seguire gli stessi poliziotti per il controllo dei documenti e successivamente è stato condotto alla centrale di polizia per essere sottoposto ad un interrogatorio. Dopo alcune ore, con tanto di sequestro del telefonino, Aloisi è stato addirittura accusato di spionaggio dagli agenti del servizio segreto russo, FSB, ex KGB. Solo in tarda serata, dopo l’arrivo di un traduttore la vicenda è stata chiarita e il 63enne è stato liberato, riuscendo a tornare a casa dalla compagna. Nel frattempo la notizia ha avuto il tempo di uscire in ben 18 giornali russi! Quanto accaduto al cittadino giuliese è davvero singolare ma Aloisi, vittima di un equivoco, ha avuto la sfortuna di essere fermato nei giorni immediatamente successivi all’attentato al Crocus City Hall di Mosca, quando i servizi di sicurezza erano davvero in fibrillazione.