Non basta il generoso finale del Teramo, solo generoso e che un goal avrebbe comunque dovuto produrre, per trovare una scusante alla solita sconfitta esterna (2-0 per la Viterbese, alla fine), figlia di una squadra che non ha carattere da “girone C” e che paga inevitabilmente gli errori di mercato che risalgono alla fase di allestimento dell’organico.

Altro dubbio: se avevamo creduto che Ilari e Santoro avessero assestato tatticamente la mediana biancorossa, il mister, oggi, ci ha detto che sbagliavamo, tant’è che Mungo (evidentemente un “problema”) è stato preferito ad Ilari nell’undici iniziale, proprio al centrocampista biancorosso dal maggior rendimento in campionato!

Il Teramo ha avuto un brutto approccio alla partita. Dopo aver registrato la vivacità di Errico (20 anni) in avvio, i biancorossi sono andati sotto nel punteggio a causa di un autentico infortunio di Tomei, da non crocifiggere per tutto quanto fatto di buono in stagione. In pratica, valuta male la traiettoria di un rilancio avversario alla “evviva il parroco” e viene scavalcato dalla sfera, che Molinaro deve soltanto mettere dentro: la gara cambia dopo appena 8 minuti.

Ci vuole un pò di tempo per vedere il Teramo portarsi in avanti, ma c’è tempo per registrare (finalmente!) che al 27°, da un angolo avversario, i biancorossi sono schierati con marcature a uomo. Un minuto prima Magnaghi aveva fallito il pari, calciando malissimo tra le braccia del portiere, senza avversari vicino e a non più di dieci metri dalla porta! Un minuto dopo Baschirotto stava per combinarla grossa in area, ma nè Magnaghi, nè Bombagi trovavano l’attimo giusto per la battuta.

Alla mezz’ora Costa Ferreira perde palla nei suoi 20 metri ed Errico, defilandosi a sinistra, la rimette in mezzo per De Giorgio che, di testa, non centra la porta. Il Teramo dietro sbanda ancora anche un minuto dopo, con Tounkara che, dal limite, quasi da fermo, calcia a giro sul palo lungo: fuori non di molto.

Prima del riposo Bombagi, defilato a sinistra, impegna Pini in un intervento sporco con la palla che gli sfugge (ma non c’è nessuno) e poi si registrano un cross pericoloso da destra di Santoro, che attraversa tutta l’area laziale, ovviamente deserta… ed un colpo di testa di Magnaghi, debole debole, tra le braccia di Pini.

Nella ripresa il cambio tattico, immediato, di Tedino: dentro Ilari, fuori… Arrigoni! Resta nell’undici Mungo, con Costa Ferreira che arretra e che funge (anche bene) da metodista.

Tranne una punizione di Bombagi al 5° (parata da Pini), per complessivi 20 minuti non succede nulla di nulla, fino al 2-0 della Viterbese, al primo tentativo offensivo della ripresa da parte laziale. Qui il capolavoro non lo combina Tounkara, solo tra 3-4 difensori schierati, ma gli stessi uomini del reparto, che non soltanto non fermano il colored, ma che riescono persino a lasciar solo soletto Molinaro a sinistra, che ha il tempo per mirare ed infilare Tomei (identico al goal del 2-0 di Avellino, per chi lo ricorda). Anche oggi vale il 2-0 avversario. Potrebbe persino triplicare la Viterbese, sempre con Molinaro al 27°, ma il tiro a botta sicura scheggia il palo alla sinistra di Tomei, proprio davanti ai 238 tifosi del Diavolo al seguito.

Arriva il momento di Minelli, ma oramai la Viterbese si è chiusa tutta nella propria metà campo: il Teramo dà l’impressione di dominare l’avversario, ma in realtà gioca all’arrembaggio per espresse volontà di difesa ad oltranza altrui. In questa fase meriterebbe almeno un gol tra Bombagi o Minelli, il quale, con un gran sinistro dal limite, colpisce anche il palo a portiere battuto. Poi due o tre mischioni, frutto di tanta generosità, ma soltanto a gara strapersa.

Non è poco? Sì. Decisamente si. E’ pochissimo: è il Teramo che fuori casa ha un rendimento da bocciare direttamente, senza attenuanti.