TERAMO. Il vescovo di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, ha reso pubblico il Libello di domanda con il quale il 14 maggio 2018 Padre Carlo CALLONI ha chiesto l’inizio della Causa di Beatificazione e Canonizzazione e dell’Inchiesta Diocesana sulla vita e sulle virtù eroiche nonché sulla fama di santità e di segni per Pietrino Di Natale, il 17enne di Ornano, appartenente al Movimento Diocesano, morto tragicamente il 20 agosto del 1984 a Silvi. A tal scopo, il vescovo ha invitato tutti i fedeli a fornire notizie utili riguardanti la causa. Tali notizie di ogni genere, sia personale che privato, e una fotocopia di documenti o lettere, possono essere comunicate all’Ufficio della Cancelleria Vescovile della Curia diocesana al seguente indirizzo: Piazza Martiri della Libertà, 14 – 64100 TERAMO.

Ecco di seguito la biografia di Pietrino Di Natale, giovane laico:

Pietrino nasce a Teramo il 10 dicembre 1966 e – pratica consueta a quei tempi, ma ancora significativa nei nostri – viene battezzato il giorno dopo, come ad affermare che la sua vita è subito tutta di Dio e della Chiesa. Visitando Ornano Piccolo, nei pressi di Colledara, è facile immaginare la sua quotidianità: le cure di mamma Adelina e della famiglia; l’affetto di tutto il paese che nutre una speciale tenerezza per quel bimbo vispo che porta lo stesso nome del papà morto poco tempo prima della sua nascita; il respiro fresco della montagna che si ammira nitida e maestosa dalla sua casa. A dieci anni riceve la prima comunione, primo passo di un lungo e costante cammino con Gesù Eucarestia. Nel 1977, grazie alla presenza di don Giovanni e don Gianfranco, nella vicina Tossiria, assiste alla nascita del Movimento Diocesano di Teramo e farà sua la consegna del Vescovo di “incendiare” d’amore tutti i giovani della Diocesi. L’anno successivo partecipa al primo campo-scuola e viene segnato dalla scoperta di Dio Amore e proprio da Padre Abele Conigli, Vescovo di Teramo-Atri, a cui aveva scritto alla fine del campo, riceverà la Cresima. La certezza dell’Amore di Dio per lui lo porta a vedere sempre il positivo, ad essere Parola vissuta, a non smettere mai di cercare Gesù dentro di sé, nel fratello, nell’Eucarestia, nella Parola, nella Gerarchia. Affascina di lui non solo Io slancio ad amare concretamente, ma anche la prontezza a raccontare il più recente atto d’amore e i suoi effetti. Nella quotidianità, attraverso l’attenzione costante agli altri, impara a morire a sé stesso per lasciare vivere Gesù: è l’allenamento dell’anima a dare la vita. Dio gliela chiede il 20 agosto 1984, mentre è al mare con gli amici. Potrebbe sembrare una vita spezzata, invece ancora oggi giovani, ragazzi, famiglie, sacerdoti avvertono che – come il “chicco di grano che muore” – è nata una comunione profonda tra Cielo e Terra. Ogni anno il 20 agosto in tantissimi, non solo del Movimento Diocesano, si ritrovano presso la tomba di Pietrino per pregare, per riflettere, per riscoprire – grazie a lui – la propria chiamata alla santità.