Finalmente dopo decenni di “assordante” silenzio si torna a parlare della mobilità urbana nel centro storico di Teramo. E’ una tematica che ha contrapposto i favorevoli e gli sfavorevoli negli anni di fine secolo, periodo nel quale venne approvato il Put che sinteticamente prevedeva:
a) la istituzione della Ztl in un’area delimitata dalle mura storiche;
b) la limitazione al traffico per i non residenti;
d) l’utilizzo di bus navetta elettrici dai parcheggi esterni al cuore della città:
e) il piano della sosta e la realizzazione di rotonde.
Come detto, queste scelte determinarono contrapposizioni, tant’è che il piano non venne adottato per varie responsabilità. A distanza di venti anni l’allargamento della Ztl attuale (molto sottodimensionata) trova molteplici sostenitori, compresi i tanti componenti dell’attuale Amministrazione. Riteniamo che la limitazione al traffico in centro storico sia un atto di civiltà, oltrechè essere un esempio di come si debba gestire ambientalmente la mobilità urbana. Dei capoluoghi di provincia delle città vicine, solo Teramo dispone di una Ztl così limitata; se ne chiede un allargamento così da consentire di passeggiare liberamente, di andare in bici, di accompagnare i diversamente abili e di poter organizzare gli eventi culturali in altre parti del centro storico. Con la “gaffe” dell’assessore Di Padova, persona stimatissima, finalmente il tema è ritornato. Da questo punto di vista, l’Amministrazione ha avuto un “assist” che deve poter sviluppare con l’elaborazione di un progetto, partendo da quello del 1998, rimasto nel cassetto, se non per la fortunata realizzazione di qualche rotonda e per l’apprezzata istituzione di bus navetta elettrici gratuiti per qualche anno. Lo scrivente Coordinamento augura che su questo tema si affronti un dibattito serio, sereno e costruttivo.
Altro argomento è quello attinente la “lentezza” degli uffici nel portare a compimento le tante idee progettuali da parte dell’Amministrazione comunale. Questi ritardi comportano il rischio di perdita di finanziamenti. Occore che, a giudizio del Coordinamento, queste funzioni progettuali vengano con urgenza esternalizzate attraverso un procedura comportante accordi convenzionati con società organizzate a tali compiti. E’ necessario a tale riguardo ricercare le condizioni per accellerare i procedimenti amministrativi.

Domenico Bucciarelli