Di seguito la replica del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, alle dichiarazioni del commissario Farabollini

 “Se c’è qualcuno che deve scusarsi questo sicuramente non è il sottoscritto che riveste la carica di vice commissario alla ricostruzione da appena 6 mesi.
Non voglio certamente giustificare i ritardi e le inadempienze della precedente amministrazione la cui malagestio ha condotto gli abruzzesi a voltare pagina votando per una diversa coalizione.
Detto ciò, intendo comunque ripercorrere le vicende che riguardano le case popolari danneggiate dagli eventi sismici del 2016 e 2017. L’ordinanza commissariale n. 27 che ha finanziato il piano stralcio per il recupero del patrimonio abitativo pubblico è stata adottata dal commissario Errani il 9 giugno 2017. I primi 6 milioni di tale piano sono stati assegnati alla Regione Abruzzo nel successivo mese di settembre. A tale finanziamento ha fatto seguito un primo atto di intesa tra il mio predecessore e l’Ater di Teramo, assegnataria di 2 interventi su 5, mediante il quale l’azienda ha assunto il ruolo di soggetto attuatore. I ritardi di questo primo lotto sono evidenti e riguardano sicuramente la precedente e fallimentare gestione.
Ulteriori 81 milioni sono stati assegnati alla nostra regione il 10 maggio 2018 e avrebbero dovuto essere spesi con lavori ultimati entro il 31 dicembre dello stesso anno. Sfido qualunque stazione appaltante pubblica ad eseguire gare per l’affidamento della progettazione e per l’esecuzione delle opere in un lasso temporale tanto esiguo da apparire ridicolo.
Come noto, la procedura prevede che il soggetto attuatore rediga uno studio di fattibilità sulla cui congruità economica deve esprimersi l’USR. A seguito del nullaosta dell’Ufficio Speciale, l’Ater deve predisporre il bando di gara per l’affidamento della progettazione sul quale deve poi esprimersi l’ANAC. A seguito di ciò ed a conclusione della redazione progettuale, l’Ater deve predisporre gli atti di gara per l’affidamento dei lavori su cui deve nuovamente esprimersi l’ANAC. Una volta effettuata la gara potranno avere inizio i lavori. Immaginare che tutto ciò, ivi inclusa la realizzazione delle opere, potesse avvenire in 8 mesi è francamente risibile. Infatti, nessuna regione è riuscita a completare anche una sola opera. Ad oggi, pertanto, l’intero programma di edilizia sociale del Commissario risulta definanziato poiché gli accordi intercorsi tra Farabollini e le altre regioni per salvaguardare i progetti presentati entro il 31 dicembre 2018 non hanno alcun valore giuridico. Entro tale data, ribadisco, avrebbero dovuto essere terminati i lavori e non inviate le sole progettazioni. La deroga del commissario, non essendo contenuta in alcuna norma, dovrà necessariamente essere discussa ed approvata in cabina di coordinamento mediante nuova ordinanza.
Sono trascorsi dieci mesi dalla scadenza dell’ordinanza 27 ed ancora attendiamo il rifinanziamento delle opere. Tentare di scaricarne la responsabilità sulla litigiosità delle regioni è francamente inaccettabile. Il ruolo del Commissario è quello di decidere sapendo mediare tra le diverse posizioni. Diversamente il suo ruolo sarebbe del tutto inutile.
Ritengo pertanto che qualcun altro debba porgere le sue scuse ai cittadini di Teramo. Dal giorno del mio insediamento ad oggi, l’USR ha continuato ad autorizzare le progettazioni degli interventi pur in assenza di qualsiasi copertura normativa e contabile, proprio in ragione dell’inescusabile ritardo nell’adozione della nuova ordinanza di rifinanziamento.
Quanto ai ritardi imputabili alla precedente amministrazione, ivi inclusi quelli riguardanti l’Ater di Teramo per il primo lotto di finanziamento, informo che sto provvedendo alla sostituzione dei vertici aziendali per far sì che le procedure possano essere velocemente definite appena ciò sarà giuridicamente possibile, vale a dire appena il Commissario si deciderà ad adottare l’ordinanza da me numerosissime volte sollecitata”.