Brutto il nostro mondo. E’ fatto di schieramenti, da sempre.

Oggi sono in tantissimi contro pochissimi: è la moda del momento. In quella maggioranza della quale mi onoro di non far parte, c’è chi si sente pure “santo”, tra tanti (innocui) che passano per esserlo davvero perché mai faranno opinione, pur vantando un sorriso buono soltanto per il tirare a campare.

Il “santone” in questione rinnega la propria storia, che non è al di sopra di ogni sospetto, ma santifica, beatifica in tutte le salse e butta discredito su chi dà “fastidio”.

L’autoproclamatosi “golia” della comunicazione, il “signorone” che dimentica con una frequenza inaudita le clamorose retromarce giornalistiche che ne fanno un esemplare raro, non può impartire lezioni di etica a chicchessia. Perché immacolato non è: o meglio, non lo è mai stato.

Dalla prima, lontana esperienza, alla centesima.