TERAMO – E’ giusto che il Teramo Calcio S.r.l., a tutela dei propri interessi e di quelli della città, decida di ricorrere al Consiglio di Stato (ma non lo ha ancora fatto – ndr -) sulla bocciatura della domanda d’iscrizione alla Lega Pro, pronto ad accettare anche la quarta serie? Giusto.

E’ giusto che il Sindaco di Teramo, a tutela dei soli interessi della città, proceda nello sviluppo del progetto teso ad aprire le porte ad imprenditori pronti per la Serie D ? Giusto.

Dietro alla doppia azione si apre una vera e propria contrapposizione, con le strade che, pur confluendo verso il solo obiettivo dato dalla continuità calcistica (l’attuale società potrebbe offrirla se salvasse il numero di matricola – ndr -), percorrono oramai tragitti diversi.

Gli scenari che si prefigurano sono diversi:

  1. Se il Teramo Calcio S.r.l. vincesse il ricorso al Consiglio di Stato potrebbe essere riammesso in Lega Pro o anche ottenere la Serie D. Così fosse, il lavoro del Sindaco D’Alberto andrebbe a farsi benedire. In Lega Pro o in Serie D, l’attuale società avrebbe sì la certezza della continuità, ma resterebbe intatta l’importante situazione debitoria milionaria, nonostante alcuni crediti vantati in Federazione.
  2. Lega Pro o Serie D che dovesse essere con l’attuale assetto, la città riuscirebbe a mettere da parte tutte le vicissitudini degli ultimi quattro mesi? Avrebbe anche questa forza?
  3. Se il Teramo Calcio S.r.l. fosse bocciato anche dal Consiglio di Stato, con un ricorso che, ribadiamo, sarà inoltrato martedì 9 agosto e non sappiamo spiegarci ili perché, resterebbe aperta la sola possibilità del Bando che, giocoforza, dovrà essere però valutato dalla LND ma dopo l’esito del 25 agosto!

Gianguido D’Alberto va comunque avanti speditamente; pare proprio che l’ambito “Teramo Calcio nuovo corso” riscontri simpatie (delle quali vi racconteremo in giornata – ndr -), soprattutto perché nulla avrebbe a che fare con il precedente. Si ha netta la sensazione che sia diventato elemento prioritario chiudere con il passato, anche per ripartire daccapo con una società senza debiti e per la quale agirebbe il rappresentante del migliore dei progetti avanzati.

Nessuno pensi, e se c’è chi lo fa si sbaglia di grosso, che Teramo non sia piazza ambita, a prescindere: lo era e lo è.

Piuttosto questa situazione, quasi tutta biancorossa, ma anche campobassana, si è determinata quando il giudizio del TAR Lazio, che in FIGC veniva considerato quasi inviolabile per il fatto che mai il Consiglio di Stato avrebbe preso una decisione in tempi brevi, è stato sospeso. Ne è scaturito, a catena, uno stato di confusione tale che porterà, quasi inevitabilmente, allo slittamento dei prossimi campionati.

Dulcis in fundo: il Giudice del Consiglio di Stato in questione si chiama Barra Caracciolo (la foto di copertina è de Il Sole 24 Ore), noto per le sue posizioni “euroscettiche” essendo stato Sottosegretario con delega agli Affari europei nel primo governo di Giuseppe Conte, tra il 2018 e il 2019 – tratto da Wikipedia – e consigliere giuridico nei governi Berlusconi e Dini (anni ’90).