TERAMO – Franco Iachini in conferenza stampa ha dapprima snocciolato una serie di risultati sportivi conseguiti dalla società Teramo Calcio, settore giovanile in particolare, nel primo anno del suo governo calcistico, poi ha “affondato”, asserendo di “…aver rifondato una società dalla sabbie mobili dell’amministrazione comunale e dell’ex concessionario dello Stadio (Cantagalli Appalti – ndr)”. Sull’impianto, non ancora volturato alla società Soleia, ritiene di “…aver regalato soldi non sa a chi, altrimenti quella struttura, che era all’abbandono, era buona per la terza categoria“.

Il presidente rinforza il concetto di Azienda Teramo Calcio “…che oggi può camminare da sola…” e che tende a valorizzare in particolar modo il nome della città, fermo restando che si è dinanzi ad un bivio: o continuare sulla strada intrapresa, puntando ad allestire una squadra in grado di guadagnare uno dei sei posti utili per far parte, dal 2022-2023, delle elette di C, oppure, se il territorio non risponderà concretamente entro il 31 agosto, andare avanti in campionato con una formazione giovanile, con tutti i rischi connessi.

Certo è che Iachini non è più disposto ad andare avanti da solo e fa appello al Sindaco, al Presidente della Provincia, ai deputati del territorio. A precisa domanda, ha risposto che è pronto anche a fare un passo indietro (…ma vengano con i soldi in bocca – ha detto) o ad aprire anche all’ingresso di eventuali, nuovi soci.

Tra le righe è stata formalizzata la conferma di Sandro Federico ed è stato detto che la “grana” stipendi, al momento, è aperta alla libera trattazione.

 

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LA NOTA DEL CLUB

In mattinata, presso la sala meeting della Infosat, davanti ai media presenti, il Presidente Franco Iachini ha tracciato un consuntivo della sua prima stagione di presidenza.
STADIO
«È stata un’annata molto intensa, abbiamo rifondato la società partendo dai capisaldi, con la volontà di poter avere la gestione immediata dello stadio “Bonolis”, obiettivo purtroppo ancora non raggiunto perché arenatosi nelle sabbie mobili dell’amministrazione, nonostante la documentazione fosse stata richiesta lo scorso gennaio. L’auspicio è quello di mettere, nel più breve tempo possibile, un punto fermo nel subentro di un impianto completamente riammodernato, avendogli ridonato stile, immagine ed un’efficienza adeguata al reale patrimonio della città di Teramo».
STRUTTURA
«Nel momento in cui avremo completamente e ufficialmente in mano la gestione dello stadio, faremo un ulteriore passo avanti a livello d’investimenti, realizzandovi la sede del club. Ad oggi, dalla prima squadra alla Scuola Calcio, sono circa 600 le unità che gravitano nella Teramo Calcio, abbastanza per comprendere che non è soltanto una società sportiva, ma una vera e propria azienda con una forte vocazione all’organizzazione ed alla programmazione».
RISULTATI
«Essendo amante dei numeri, voglio che siano loro a raccontare l’annata trascorsa, partendo dal record di abbonamenti, il secondo dato nella storia del club (1.064 tessere, ndr), con un incremento del 176% rispetto alla stagione passata, ed il terzo assoluto in termini di presenze medie negli ultimi trent’anni (2.470, ndr), con un +91% rispetto a dodici mesi fa. Sul campo, poi, abbiamo centrato l’ottavo miglior piazzamento nell’ultracentenaria storia a tinte biancorosse, tornando a disputare un playoff per la Serie B a distanza di diciassette anni dall’ultima occasione.
Al momento del lockdown, poi, i nostri team giovanili partecipanti ai campionati nazionali erano tutti nei playoff, un ottimo auspicio nell’anniversario dei 40 anni dall’unico titolo nazionale giovanile. Sono dati che rappresentano un’ottima base di partenza per un imprenditore non avvezzo al mondo del calcio, ma che ha deciso d’investire tanto pur con un basso ritorno economico, con il fine di fornire uno sprint alla comunità teramana, per valorizzare il nome della città di Teramo in Abruzzo e non solo».
PROSPETTIVE
«Con la paventata riforma in atto, abbiamo un’occasione unica per rientrare nella futura Serie C d’Elite, potendo disporre di organizzazione, infrastrutture ed una buona intelaiatura di squadra che, con qualche innesto mirato, possa darci grandi soddisfazioni. Sono disponibile ad andare avanti, ma a determinate condizioni. Le istituzioni non mi hanno sostenuto in questo primo anno ed oggi ci troviamo di fronte ad un bivio, con deadline fissata al prossimo 31 agosto: se non verrò lasciato solo dal Sindaco, Presidente della Provincia e tessuto imprenditoriale, sono pronto a fare la mia parte per costruire una rosa importante, in caso contrario il mio impegno economico dovrà necessariamente essere ridimensionato, anche per non togliere ulteriori risorse alla mia famiglia. Capisco la crisi economica, ma ci sono tanti imprenditori che potrebbero offrire un loro prezioso contributo, per far diventare Teramo un punto di riferimento in Abruzzo».

La conferenza stampa integrale