TERAMO – Il giro d’Abruzzo in bici, 90 km al giorno per dare sostanza all’impresa “Tour 4 parchi”. In 4 giorni Piera Bertolelli, insegnante di Sostegno nell’Istituto Cerulli-Crocetti di Giulianova, con il Referente Provinciale dell’Ufficio di Educazione Fisica di Teramo Marco Pompa, insieme a Valter Ciaffoni, docente di Educazione motoria nell’ I.C. d’Alessandro di Teramo, Angelo Ciaffoni, fisioterapista del Centro Life Club Teramo e di Antonio D’Abbieri, luogotenente Guardia di Finanza di Teramo, hanno affrontato altrettante tappe.
L’itinerario, nel dettaglio, ha visto come prima tappa Teramo/ Castel del Monte di Km 78,14 e con un dislivello 2173 mt.; poi Castel del Monte/ Celano Km.78,79, dislivello 1334 mt,; quindi Celano/ Pescasseroli Km 105 dislivello 2350 mt. e infine Celano/ Casoli Km. 80, dislivello 1600 mt.
L’iniziativa si è svolta in collaborazione con l’ufficio di coordinamento Regionale di Educazione Fisica, diretto da Antonio Passacantando, con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Teramo- Ufficio Educazione Fisica coordinato da Marco Pompa e patrocinata dalla UISP Teramo, a cui hanno dato un fattivo contributo anche la FIAB Teramo e l’associazione Pro Bike Teramo. L’obiettivo è un progetto che sarà proposto a tutte le scuole abruzzesi per il prossimo anno scolastico, promuovere il cicloturismo nei vari gradi d’istruzione.
“Promuovere il territorio abruzzese attraverso le buone pratiche di mobilità sostenibile – conferma Passacantando – come la pratica ciclistica, permette, ai nostri allievi di apprezzare gli straordinari scenari dei nostri parchi naturali e, soprattutto, di assorbire immagini e particolari della realtà, seguendo uno schema spaziale e temporale nel quale gli eventi si sviluppano strettamente collegati tra loro. Ricordiamoci che in un bambino mente e corpo sono strettamente connessi. In bici l’allievo è protagonista del suo movimento; la bicicletta è sotto il suo diretto e stretto controllo e diventa parte di lui, quasi un oggetto vivo, un prolungamento di sé, un amico che lo sostiene e gli ubbidisce fedelmente. Spostandosi in bici il bambino può usare la strada, esplorandola, appropriandosene; la strada – conclude Passacantando – può così diventargli famigliare, favorendo in lui una visione dell’ambiente positiva, concreta, creativa, ecologica”.