In una nota, nella giornata di ieri, l’ufficio stampa del Comune di Teramo invitava gli organi di informazione ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni dei canali istituzionali, soprattutto circa gli sviluppi di un incontro in Prefettura (apprezzabile la sensibilità, molto meno i contenuti). Nella giornata odierna, poi, quando l’assessore Filipponi convoca, a modo suo, gli organi di informazione per un incontro fissato in pochissimo tempo, dall’Ufficio Stampa dell’ente esce una seconda nota, che riportiamo: “E’ evidente che alla luce dell’iniziativa dell’assessore Filipponi, il quale ha autonomamente convocato gli organi di informazione senza il minimo raccordo con l’ufficio stampa istituzionale, il comunicato diramato ieri relativo alla ufficializzazione delle notizie sul Coronavirus, tramite i canali deputati, perde efficacia e può considerarsi annullato”.

Più di una cosa va rimarcata: 1) che in Comune ognuno viaggi per la propria strada, è un fatto 2) che nessun Ufficio Stampa al mondo debba dare indicazioni a chicchessia sul modus operandi altrui, è altrettante evidente 3) che Filipponi non intendesse parlare ai giornalisti di Coronavirus era più che immaginabile, fermo restando che l’ufficio stampa andrebbe preventivamente informato.

Conclusioni? Qualcosa non va nel Comune di Teramo ed è cosa acclarata; sarebbe opportuno, quindi, individuare un solo modo d’agire, condiviso, senza che questo, però, invada mai i confini operativi dei terzi.