Sento in me il forte desiderio di salutarlo, come mai avrei immaginato. Ma Pasquale “Pasqualino” D’Amico non era soltanto uno dei miei pochi grandi amici, vero e disinteressato. Era il “portalettere” di tutti, che tutti conoscevamo, a bordo del suo scooter da sempre, in giro per la città ed in periferia. Era il papà di Alfredo ed Andrea, il marito di Rita, il fratello di Annamaria, il figlio della dolcissima mamma, Lidia. Il prossimo 22 febbraio avrebbe compiuto 62 anni, un’età che oggi consente ancora di guardare al futuro e di progettarlo, se ne esistono le condizioni. Importa nulla se a stroncarlo sia stata una crisi respiratoria, forse conseguenza di una bronco-polmonite mal curata. Per me conta molto di più aver perso una bella persona, con la quale mi interfacciavo raramente, oggi, ma la cui stima e rispetto reciproci erano rimasti intatti. Nacquero nei primi anni ottanta, in via Della Monica, su un campo improvvisato di calcio, in asfalto, proprio dinanzi al portone di casa sua, spesso preso a pallonate, con Gianni, Roberto, Ilario, Enrico, Rino, Serafino, Enzo, Chiaromonte, Alvaro, Erso, Luigi, Lanfranco, Loreno, e forse dimentico altri… era il mio-nostro grande gruppo. Resterà tale per sempre, anche se Pasqualino ha deciso di lasciarci così, inspiegabilmente ed improvvisamente. Anche in questo momento, unico nella vita di ciascuno di noi, si è confermato essere, comunque, discreto ed imprevedibile: la bella, bellissima e buona persona che è stata. Sono certo che ci riunirai tutti, anche stavolta, seppur per l’ultimo saluto, che meriti. Addio amico – Walter Cori