ANCONA – Non aveva specifiche responsabilità organizzative nel centro massaggi tantra Vishuddha di Ancona e “…la finalità del centro, per quanto di sua diretta conoscenza, era l’esecuzione di massaggi tantrici che si basano su specifiche tecniche messe a punto da questa disciplina”. Così ha risposto durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Ancona, riferisce il suo legale, avv. Paolo Cognini, una delle indagate nell’inchiesta della Squadra Mobile coordinata dal pm Daniele Paci che ha portato alla chiusura di nove centri massaggi distribuiti in cinque regioni (Marche, Abruzzo, Puglia, Emilia Romagna e Lombardia) sulla base di accuse, mosse a vario titolo, che vanno dallo sfruttamento all’induzione alla prostituzione in concorso. Una coppia è stata arrestata – marito in carcere, moglie ai domiciliari – e tre donne sono state sottoposte ad obbligo di dimora mentre una sesta ragazza è
indagata a piede libero. La 35enne assistita da Cognini, sottoposta ad obbligo di dimora a Teramo, è stata individuata dagli inquirenti come responsabile del centro massaggi di Ancona. Davanti al gip, riferisce il difensore, ha invece “escluso di avere specifiche responsabilità organizzative: nonostante la formale intestazione della ditta a suo nome, di fatto non aveva autonomia decisionale e non era di sua competenza l’effettiva gestione del centro”. “In ogni caso -prosegue il legale – ha ribadito che la finalità del centro, per quanto di sua diretta conoscenza, era l’esecuzione di massaggi tantrici che si basano su specifiche tecniche messe a punto da questa disciplina. Questa tipologia di massaggi può avere diversi effetti, ma per la corretta valutazione del trattamento non si può partire dall’esito finale, occorre valutare il trattamento complessivo” -ANSA –