L’AQUILA – “Saremo al vostro fianco per cercare di risolvere il problema della carenza dei medici, una vera e propria emergenza in tutto il territorio nazionale e non solo in Abruzzo. Lavoreremo anche affinché nessuno si senta penalizzato dal punto di vista economico e senta il bisogno di andare al nord o emigrare per trovare lavoro”. È l’impegno assunto dal governatore abruzzese, Marco Marsilio, che è intervenuto – accompagnato dall’assessore al Bilancio, Guido Liris –  in apertura del convegno su “Diritti e doveri di un medico”, organizzato dall’Anaao Assomed Abruzzo e in corso di svolgimento all’Aquila, questo pomeriggio, al Palazzetto dei Nobili, alla presenza del segretario nazionale Carlo Palermo, del presidente Costantino Troise e di numerosi gruppi giovani del sindacato provenienti da altre regioni.

Nei prossimi sei anni, infatti, come denunciato dall’Anaao, in Abruzzo mancheranno all’appello 601 medici, di cui 211 dell’emergenza urgenza, 46 chirurghi generali, 98 pediatri, 35 cardiologi e 37 anestesisti. E, con Quota 100, il quadro potrebbe persino peggiorare. I medici abruzzesi, peraltro, risultano tra i meno pagati d’Italia.

“Tutte le Regioni – ha sottolineato Marsilio – hanno sottoscritto un documento che hanno sottoposto all’attenzione del nuovo Ministro. Abbiamo chiesto un cambio di direzione su vari fronti. Un pacchetto di proposte tutte ragionevoli, alcune senza costi, si tratta infatti innanzitutto di prendere coscienza del problema che sta sfoltendo i ranghi della sanità. Vogliamo colmare il gap, ma abbiamo bisogno dell’appoggio del Governo nazionale. Aspettiamo risposte positive dalla Conferenza Stato-Regioni”.

“Non mancano i medici – la replica del segretario nazionale, Carlo Palermo – mancano gli specialisti, circa 17 mila entro il 2025 in tutto il territorio nazionale, le risorse vanno indirizzate sulle scuole di specializzazione garantendo un certo numero di contratti di formazione e lavoro ogni anno. Possiamo portare fino a 13 mila le borse disponibili entro i prossimi tre anni, e questa operazione va fatta adesso perché la curva massima del bisogno si raggiungerà nel periodo compreso tra il 2021 e il 2026. Anche in Abruzzo, come in tutto il Paese, bisogna iniziare ad assumere gli specializzandi del quarto e quinto anno”.

“Siamo arrivati a un punto di non ritorno – ha aggiunto il segretario regionale dell’Anaao, Alessandro Grimaldi – bisogna avere il coraggio di tornare ad investire sulla sanità, oppure rischiamo l’implosione. L’investimento principale da fare è sui giovani. Sarebbe un disastro andare in ospedale e non trovare lo specialista in grado di curare la propria patologia. Serve un cambio di passo, uno scatto di reni. Rischiamo che gli ospedali in Abruzzo diventino scatoloni vuoti”.

Al convegno sono finora intervenuti, tra gli altri, Pierino Di Silverio, responsabile nazionale di Anaao Giovani; Vinicio Rizza, coordinatore del Gruppo Giovani dell’Anaao Assomed per l’Abruzzo e per la macroarea Centro-Italia; i rappresentanti dei Gruppi Giovani Anaao di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Puglia; il direttore generale della Asl di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Roberto Testa.