PESCARA – “La finestra per tornare indietro e’ ancora aperta, il ministero dell’Ambiente ci ripensi e proceda con la bonifica perche’ la procedura di annullamento non ha le gambe per stare in piedi”, e’ anche frutto di una “slealta’ istituzionale” e quindi di “illegittimita’” per cui se passi indietro non se ne faranno “andremo in Procura” per sollevare le questioni “di cui parlano le carte”. Bene ha fatto, quindi, “il presidente della Regione Marco Marsilio a sostenere le ragioni dell’Abruzzo”. Questa, in sintesi, la posizione del Forum H2O spiegata all’agenzia Dire dal suo referente Augusto De Sanctis, in merito alla vicenda del bando di gara annullato dal ministero che avrebbe dovuto far partire gia’ dal 2019 i lavori di bonifica per il Sin di Bussi e nello specifico delle discariche 2A e 2B, per contestare la quale l’associazione ha depositato un esposto, ovvero un dossier di 20 pagine in cui si dimostra che i rilievi con cui si contesta la validita’ del progetto per cui e’ stata
avviata la revoca “non esistono”.
Nello specifico, ha detto De Sanctis rispondendo ai giornalisti, “l’impermeabilizzazione delle aree di stoccaggio c’era sin dall’inizio; c’era anche l’elenco dei siti di smaltimento per i materiali rimossi e la procedura di bonifica – sottolinea – non doveva prevedere l’analisi di rischio perche’ la procedura semplificata nasce proprio per velocizzare le attivita’ prevedendo che si possa non fare perche’ si va a rimuovere tutto come specificato nell’articolo 242 bis del Testo Unico dell’Ambiente”. Una procedura di annullamento ritenuta quindi “sconsiderata perche’ non fa partire la bonifica” e che in piu’, ha detto ancora, “espone anche l’Italia a pagare risarcimenti milionari a chi l’aveva vinta da due anni”. Sulla possibilita’ di ripensarci, all’agenzia Dire spiega che e’ ancora “possibile.
La procedura prevede che parta il preavviso di revoca, cui la societa’ ha tempo di rispondere, ma non solo la societa’. Solleviamo anche questo nel nostro esposto. Il ministero aveva un accordo di programma con la Regione e il Comune di Bussi proprio
sulla gara. Non si puo’ fare una revoca unilaterale senza sentire gli altri attori. E’ anche un atto di slealta’ istituzionale quindi, e di legittimita’ visto che tutti dovrebbero poter inviare le loro osservazioni. Pare che il ministero la notifica l’abbia fatta solo alla societa’”. Altro problema prosegue, quello delle carte dell’appalto “che il ministero dice di non avere. Si decide quindi di annullare una gara da 38 milioni di euro senza averle”. “Singolare – prosegue – il fatto che il ministero dell’Ambiente abbia gia’rimandato indietro i soldi al ministero per l’economia dimostrando di fatto un pregiudizio”. De Sanctis, nell’esprimere apprezzamento per la posizione presa dal presidente Marsilio, ha anche voluto ricordare che “lo stesso ministro Costa nel 2019, in campagna elettorale, quando gia’ si paventava da una dirigente la possibilita’ di annullare il bando, aveva detto che erano corbellerie e che l’aggiudicazione ci sarebbe stata in pochi giorni con avvio dei lavori. Sono passati
12 anni e vediamo che queste attivita’ non ci sono”. Nel frattempo, e’ il caso di ricordarlo, Edison, individuato come soggetto inquinatore dal Consiglio di Stato ha depositato il ricorso in cassazione: “atto legittimi, ma crediamo non abbia le condizioni per essere accolto. Ne frattempo pero’- conclude De Sanctis- lo stato deve bonificare”.
