Cari amici, la cantina delle idee torna ancora da voi per solleticarvi, ma anche per sviluppare un nostro laboratorio pensante.
Proviamo allora a trovare la ragione di un dato apparso sulla stampa, da cui si rileva che la città dalla quale i giovani “prendono maggiormente il volo” è Bolzano: subito dopo, inaudito, la località che brilla in quanto ad emorragia di presenze giovanili è Teramo.
Non vi nascondo che questa classifica mi abbia non poco lasciato perplesso: innanzitutto perché altre graduatorie pongono Bolzano come la città che vanta la più alta qualità della vita e certamente, almeno in questo caso, Teramo non le va assolutamente “ a ruota”.
Allora, forza cantinieri, provate a spremervi le meningi!
Dunque, Bolzano si trova al centro di un comprensorio bilingue e quindi i cittadini, soprattutto quelli più giovani, hanno padronanza sia del tedesco che dell’italiano: è quindi probabile che le generazioni che si affacciano alla vita considerino la Germania e l’Austria con maggiore appeal del Sud Tirolo, dove peraltro, come dicevamo prima, non si vive affatto male.
Perché, però, Teramo dovrebbe seguire la città altoatesina prevalendo su tutte le altre in quanto ad esodo giovanile?
Intanto vi aiuto con un altro dato: accanto a Bolzano, ad evadere in giovane età per raggiungere i Paesi nel resto dell’Europa o degli Stati Uniti d’America sono : Sondrio, Verbania, Imperia, Trieste, a dimostrazione che nelle città in zona di confine la propensione ad andare all’estero è maggiore.
Si tratta di città che, prese una per una, hanno un reddito medio pro capite alto o piuttosto elevato: quindi saremmo portati a valutare quest’esodo come fenomeno che non avviene sotto la spinta di poche opportunità per affermarsi o comunque conservare un soddisfacente tenore di vita, ma per effetto di altre variabili. Potrebbe essere legato all’instabilità del sistema politico nostrano? Oppure la scelta troverebbe una giustificazione in una migliore organizzazione dei servizi resi alla persona al punto da indurre tanti giovani “ad affondare le proprie radici” altrove?
Sono tanti punti di domanda che credo sia d’obbligo farvi e, facendolo a voi, cari cantinieri, proverei ad estenderli anche a coloro che governano le istituzioni locali.
Perché la mia sensazione è che se certe zone dell’Italia prospera perdono una presenza di giovani significativa, le istituzioni locali metteranno in atto strategie di contrasto perché il fenomeno rallenti la sua portata o potranno costruire incentivi per un ritorno di quei giovani dopo una residenza all’estero….ma Teramo?
Certamente la nostra città (ed il suo comprensorio) non dispone di mezzi per rendere allettante un reingresso dei giovani: allora è d’obbligo intervenire in modo incisivo per non far precipitare il capoluogo aprutino in una sorta di “zona parcheggio per anziani”.
Recentemente si è tenuto un convegno alla Camera di Commercio su “Giovani, Orientamento, Lavoro”: si parlava della imprenditorialità come possibile “opportunità” a favore dei giovani. Il ragionamento sarebbe complesso per varie ragioni: gli incentivi offerti ai giovani dovrebbero, in pari misura, essere accompagnati da stimoli perché quei neo diplomati o giovani laureati trovino motivante consorziarsi sia per suddividersi i compiti come per assumere ruoli diversi.
Tutto ciò dovrebbe essere facilitato da una rete di imprese in accelerazione, a qualsiasi livello e, non ultimo, sarebbe necessario disporre di una classe dirigente e politica “carismatica e lungimirante”.
Mi pare di aver posto parecchie domande su cui riflettere….per adesso non mi resta che invitarvi ad assaporare un vino amabile: di quello, almeno, siamo davvero ben forniti!
Ernesto Albanello