Nella culla dei diritti umani i Governi hanno alzato muri. Dove eravate quando abbiamo chiesto aiuto?
Con queste parole Carola Rackete ha richiamato il Parlamento europeo a rivedere gli accordi di Dublino e ad iniziare ad attuare una risposta comunitaria per la gestione dei flussi migratori.
I parlamentari europei le hanno tributato una standing ovation. SI sono tutti alzati in piedi ad applaudirla. Mi ha fatto tornare alla mente il secondo insediamento di Napolitano alla Presidenza dello Stato, quando usò parole durissime contro quei deputati che lo avevano costretto ad accettare un secondo mandato a quasi novantanni perché non riuscivano a mettersi d’accordo su niente e tutto il Parlamento italiano lo applaudì per diversi minuti.
Evidentemente i deputati e i parlamentari, che applaudono chi li “striglia” a dovere, amano essere rimproverati. Altrimenti non si spiega come sia possibile non rendersi conto che quelle parole di severa critica erano rivolte proprio a loro, responsabili dell’incapacità governativa che da decenni provoca tragedie di migranti nel Mediterraneo e non solo
E applaudono. Ma cosa o chi? Sono loro che scrivono e firmano regole come il trattato di Dublino, o quello di Maastricht o decine di altre regole inspiegabili alla maggioranza dei comuni cittadini europei.
Ha ragione Rackete quando afferma che “nella culla dei diritti umani si alzano solo muri”. Muri contro i migranti , ma anche contro gli stessi cittadini europei, strozzati dalle regole usuraie dei debiti pubblici. Questi plaudenti parlamentari si saranno mai resi conto che ogni suicidio economico, ogni bambino greco ridotto alla fame, ogni azienda chiusa, ogni disoccupato europeo, ogni migrante è un loro personale fallimento, come politici certo, ma soprattutto come persone?
Quanti sono i deputati europei che si rendono conto della grande responsabilità che risiede nelle loro azioni o non azioni?
Diranno che i debiti sono responsabilità dei rispettivi Governi così come i migranti in fuga, ma non è così.
I Governi e i governanti, tutti, sono responsabili, certo, ma anche il rifiuto, i muri, lo scaricare le conseguenze sui più deboli della catena e soprattutto il non agire sono scelte di altrettanta gravità. Senza eccezioni.

MC