“La conferma che il territorio sta già subendo gli effetti della crisi annunciata dal vertice Stellantis. Per questo motivo, ho presentato una interpellanza urgente in Consiglio Regionale per chiedere conto alla Giunta Marsilio delle azioni intraprese e delle iniziative che si intendono assumere con urgenza. La richiesta è chiara: attivare immediatamente un confronto istituzionale formale con Stellantis, con il Governo nazionale e con le parti sociali – incalza Taglieri – per garantire un futuro allo stabilimento di Atessa e a tutta la filiera abruzzese dell’automotive. Lo stabilimento ex-Sevel di Atessa è una delle realtà produttive più strategiche dell’intero Centro-Sud: oltre 4.500 lavoratori diretti, un indotto che coinvolge decine di aziende e migliaia di famiglie tra le province di Chieti e Pescara, e un contributo che rappresenta circa il 50% della produzione nazionale di veicoli commerciali leggeri. La sua tenuta non è un fatto locale: è una questione nazionale. Nel mese di giugno, Stellantis ha perso oltre il 32% sul mercato automobilistico italiano, mentre il settore nel complesso è calato del 17,4%. Le difficoltà sono evidenti e note. Chi oggi governa la Regione Abruzzo non può continuare a chiudere gli occhi e limitarsi a comunicati di autoassoluzione. È ora di agire”.
Le richieste del pentastellato:
“1. La convocazione immediata di un Consiglio Regionale straordinario in cui il Presidente Marsilio e l’Assessore Magnacca vengano a riferire dettagliatamente;
2. L’attivazione urgente di un tavolo permanente di crisi regionale sull’automotive, con il coinvolgimento dei soggetti istituzionali, sindacali e imprenditoriali;
3. Il sostegno presso il Governo nazionale per l’apertura di un tavolo interministeriale con Stellantis;
4. L’utilizzo di fondi europei e nazionali per misure di riconversione industriale, riqualificazione del personale, innovazione tecnologica e riduzione del costo energetico per le imprese abruzzesi del comparto”.
“Il futuro di Atessa non può essere affidato a slogan o rassicurazioni generiche. Servono atti concreti, responsabilità politica e piena trasparenza. Lo dobbiamo ai lavoratori, alle famiglie, al tessuto industriale di un’intera regione”, conclude Taglieri.