TERAMO – Con il messaggio inviato dalla Ministra dell’Università e della Ricerca Sen. Anna Maria Bernini, si è aperto questa mattina al Parco della Scienza di Teramo l’evento giubilare “La conoscenza anima della speranza. Percorsi di ricerca”, promosso dalla Diocesi di Teramo-Atri con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) – Osservatorio Astronomico d’Abruzzo e promosso in collaborazione con la Pontificia Accademia delle Scienze, il Ministero dell’Università e della Ricerca, il Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Abruzzesi e i Centri di Ricerca operanti nella provincia di Teramo per il Terzo Meeting “La Scienza per la Pace”.

I lavori si svolgeranno per la giornata di oggi a Teramo mentre domani, sabato 5 luglio dalle ore 9 alle ore 12.30, si sposterà a Giulianova presso la struttura di Casa Maria Immacolata (via A. Gramsci, 59) a Giulianova, che tornerà ad aprire le sue porte proprio in occasione del Meeting.

Questo il messaggio inviato dalla Ministra Bernini:

Sua Eccellenza, Monsignor Leuzzi, sono profondamente grata a Lei, alla Diocesi di Teramo e al Presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica, Roberto Ragazzoni, per l’invito al Terzo Meeting Internazionale “La scienza per la pace”. Impegni istituzionali mi impediscono di essere quest’anno con voi, per un nuovo momento di riflessione sul legame indissolubile tra scienza, ricerca e pace.

Sono convinta che la ricerca sia sempre portatrice sana di pace, di libertà, di verità. Nei nostri incontri passati abbiamo insieme riflettuto a lungo sull’effetto naturale della ricerca scientifica, il progresso. E insieme abbiamo convenuto che questo progresso non è mai buono o cattivo in sé: spetta alla nostra autonomia decisionale e alla nostra responsabilità morale il compito di scegliere come indirizzarlo. È, quindi, nostro preciso dovere indirizzare le nuove generazioni di studenti e di ricercatori ad un approccio che sia caratterizzato da una imprescindibile valenza etica. Nel riconoscere lo straordinario potenziale delle nuove tecnologie, abbiamo anche il dovere di valutarne gli effetti collaterali, perché il loro sviluppo sia realmente “giusto e umano”, come ci ha indicato Papa Leone XIV. La tecnologia è solo uno strumento, e come tale deve riferirsi all’intelligenza umana da cui trae origine e intenzione.

È questa la missione dei nostri Enti, e di tutte le grandi infrastrutture nate con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di progetti internazionali come il nuovo rivelatore di onde gravitazionali che vogliamo portare in Italia, Einstein Telescope. Quando investiamo in nuove tecnologie per la medicina di precisione, quando puntiamo sugli open data e il quantum computing, quando finanziamo tecnologie per un’agricoltura sostenibile stiamo costruendo un Paese migliore, più libero, più sicuro, che ha e offre pace attraverso la condivisione delle conoscenze e delle scoperte. È il nostro soft power, è la rete della nostra diplomazia scientifica, è il nostro modo di connettere popoli e culture attraverso la reciproca collaborazione, come stiamo facendo con il Piano Mattei per l’Africa.

Il cammino è avviato. Vogliamo, dobbiamo essere costruttori di pace.
A voi tutti il mio abbraccio più affettuoso e gli auguri di buon lavoro.

(IN AGGIORNAMENTO)