L’Italia è al vertice in Europa per numero di giovani in agricoltura con gli under 35 che sono alla guida di 57.621 imprese nel 2018, in aumento del 4,1% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat relativi al lavoro e alla disoccupazione ad aprile. “Un dato – commenta Coldiretti Abruzzo – che trova riscontro anche in Abruzzo dove, con i primi due bandi del nuovo Psr, hanno fatto domanda ben 1088 giovani al di sotto dei 40 anni”.

Si tratta di una presenza che sta rivoluzionando il lavoro in campagna dove – sottolinea la Coldiretti – il 70% delle imprese giovani opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

Il risultato è che – continua la Coldiretti – a livello nazionale le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. L’agricoltura è tornata ad essere un settore strategico per la ripresa economica ed occupazionale con le campagne che – precisa la Coldiretti – possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare un’occupazione anche temporanea per fare una esperienza a contatto con la natura. Le ore lavorate in agricoltura nel primo trimestre del 2019 – riferisce la Coldiretti – sono aumentate del 5,6% rispetto all’anno precedente, piu’ del doppio dell’industria (+2,6%) e oltre sei volte i servizi.

“In tal senso – dice Coldiretti Abruzzo – vale la pena di sottolineare che, per iniziativa della Diocesi di Teramo-Atri e in collaborazione con Coldiretti Teramo, è stato organizzato un corso di imprenditorialità rurale per coloro che vogliono avvicinarsi all’agricoltura e all’agroalimentare. Si tratta di un corso che coinvolge ben 15 teramani, principalmente giovani, e che si concluderà a metà giugno con una visita in una azienda del teramano per toccare con mano la realtà e le opportunità del settore nonostante, purtroppo, le ancora grandi difficoltà e gli ostacoli burocratici da superare”.