TERAMO – L’opera composta di numero 15 stazioni, in pannelli triangolari a rilievo del formato di cm. 50 per lato è stata realizzata in materiale ceramico refrattario, cotta nei forni a muffola alla temperatura di 1.300 gradi , nello stabilimento ceramico della Spica di Castelli, negli anni sessanta dello scorso secolo. I numeri romani indicanti le stazioni sono stati realizzati dal maestro Nino Di Simone.

…. L’arte sacra non deve piacere alla “ élite intellettuale mondana” non deve cercare l’approvazione, perché perderebbe la sua capacità di elemento dirompente, di apertura verso la bellezza. L’arte sacra deve affermare la verità per promuovere e mostrare il bene. Evangelii Gaudium

GLI AUTORI

ROBERTO BENTINI
Pittore, modellatore, ceramista ed insegnante, Roberto Bentini nasce il 15 giugno 1927 a Massa Lombarda (Ravenna) e muore a Teramo il 27 giugno 2003. Studia dapprima alla Scuola d’Arte di Faenza e poi pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove fu allievo di Giorgio Morandi.
Durante la sua formazione, ed anche in seguito, fino all’età di oltre trent’anni si sposta fra Faenza, dove frequenta l’ambiente ceramico partecipando a varie mostre, ed il suo paese Massa Lombarda, dove continua ad abitare. Qui ha uno studio-laboratorio per esercitare con tranquillità la sua professione di pittore e modellatore. Nel 1962, a seguito dell’incontro con Serafino Mattucci, all’epoca direttore della Scuola d’Arte di Castelli, Bentini decide di accettare l’invito di questi a recarsi in Abruzzo per insegnare discipline plastiche in quell’istituto. L’impatto con un paese così piccolo e raccolto, diverso dal mondo che fino ad allora aveva conosciuto, fu senza dubbio difficile. Dopo le prime incertezze, però, il professore si ambienta a Castelli e dà vita ad uno stretto sodalizio con quello che diventerà il suo paese di adozione.
Ad un certo punto della sua vita, dopo circa vent’anni di residenza in Abruzzo, Bentini capisce di aver tagliato definitivamente i ponti con le sue origini: qui cresce suo figlio Carlo e qui, da quel momento, si sentì a casa.

GIULIO RICCI
Giulio Ricci nasce a Faenza il 25 agosto 1905. Formatosi alla migliore scuola artistica italiana in campo ceramico, Giulio Ricci si distingue non solo nel campo della creazione plastica, realizzando numerose sculture, ritratti e le sue famose maschere, ma si specializza nella ricerca e nella realizzazione di raffinati smalti di copertura delle sue opere artistiche. Autore di lavori in maiolica policroma di importanti gruppi plastici figurativi, il ceramista faentino nel 1933 realizzò le tre sculture la Fede,la Speranza, la Carità per adornare la facciata della chiesa di S. Savino di Faenza;
realizzò inoltre il frammento della statua intitolata Il Pugile ora nella pinacoteca di Faenza, oltre che l’imponente Madonna Stante della chiesa madre di Castelli recante una patina “ a fuoco” che imita il bronzo antico.
Le numerose opere di Giulio Ricci sembrano tutte orientate verso lo studio delle forme come strumento espressivo dei sentimenti e delle umane passioni; la sua tensione artistica, pur alimentata dalle contemporanee correnti informate alla rivalutazione del primitivismo di picassiana memoria, è tutta tesa, attraverso la traduzione delle forme classiche, alla rappresentazione dell’inesprimibile senso della vita.
NINO DI SIMONE
Nino Di Simone nato a Teramo nel 1947, vive e lavora a Castelli. Ha partecipato dal 1966 come ceramista e scultore a numerosissime rassegne nazionali ed internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti.

DONATORE DELLA “ VIA CRUCIS” : BRUNO RANDI

Promotore della donazione: parrocchiano Emilio Trasarti.

L’ inaugurazione verrà effettuata il 13 febbraio 2020 ore 19,00 , da S.E il Vescovo di Teramo ed Atri Mons. Lorenzo Leuzzi.