PESCARA – Il punto sulla situazione di emergenza che contraddistingue, in queste settimane il tratto autostradale della A14 Adriatica tra l’Abruzzo e le Marche, con la richiesta di riduzione immediata dei pedaggi, sarà oggetto di un confronto in programma lunedì prossimo, 6 luglio, tra i rappresentanti della Cna Fita delle due regioni e il direttore del settimo tronco di Autostrade per l’Italia, ingegnere Marco Perna.

L’incontro era stato sollecitato dal presidente degli autotrasportatori aderenti a Cna Abruzzo, Gianluca Carota, portavoce delle fortissime lamentele che si sono levate sia dal mondo dell’autotrasporto che dei pendolari, a causa dei ritardi fortissimi che si registrano nei tempi di percorrenza, soprattutto nel tratto compreso tra Pescara nord e Porto Sant’Elpidio, “ritardi che sono frutto – si legge in una nota della CNA – della micidiale combinazione di un fisiologico aumento stagionale del traffico, dei lavori di messa in sicurezza di ponti, viadotti e gallerie, del sequestro disposto dall’autorità giudiziaria di alcuni tratti protetti da barriere sotto esame”.

“Così, per trasportatori e automobilisti, il continuo cambio di corsie, il restringimento delle carreggiate, le file di mezzi fermi – denuncia la CNA – ha finito per moltiplicare i tempi di percorrenza a dismisura: occorrono adesso ore per percorrere pochi chilometri, con evidenti danni per quanti usano soprattutto per fini professionali l’arteria, anche alla luce delle norme che regolano i tempi di guida e di riposo”.

All’incontro in videoconferenza di lunedì i trasportatori Cna si presenteranno con un nutrito pacchetto di richieste, legate proprio ai tempi previsti per un ritorno alla normalità: aggiornamento sui tempi di completamento degli interventi e, in particolare, sullo stato di avanzamento dei lavori di sostituzione delle barriere “New Jersey” dei viadotti parzialmente dissequestrati dal GIP di Avellino; aggiornamenti sullo stato di avanzamento delle richieste di parziale dissequestro per i viadotti che sono ancora oggetto delle ordinanze dello stesso GIP; infine la richiesta di rivedere al ribasso le tariffe dei pedaggi, alla luce della sostanziale “declassificazione” che l’autostrada ha subito a causa dei disagi e degli allungamenti dei tempi di percorrenza.