ROMA – “La pandemia ci spintona a rivedere il testo unico DPR 1124 del 1965. Le norme della tutela Inail sono state pensate 55 anni fa, per un mercato del lavoro ormai rivoluzionato, e sono acqua piovana quanto all’attesa di tutela per circa 3 milioni di lavoratori che per ragioni di applicazione lavorativa lottano tutti i giorni in presenza dei rischi aggressivi di infortunio o di infezione da pandemia derivanti da situazioni specifiche di lavoro purtroppo allo stato senza alcuna copertura INAIL. L’art 1 del DPR 1124 del 1065 è assolutamente incapiente e superato. Vanno riviste le attività protette in ragione degli infortuni e delle malattie professionali coincidenti con una platea da ampliare di lavori e di lavoratori come medico di famiglia, vigili del fuoco, alcune tipologie di insegnanti e anche persone che realizzano lavoro a partita iva“. Lo dichiara il senatore Luciano D’Alfonso, capogruppo Pd in commissione Bilancio. “Indiscutibile la necessità di mettere in discussione l’Ordinamento risalente di cui disponiamo, poiché insediato in un tempo superato dai fatti dell’economia, della società e della evoluzione della categoria del rischio e dell’infortunio invalidante da svolgimento dell’attività lavorativa“, conclude – ANSA –