PINETO – “Un gesto grave, un’offesa che, anziché sortire l’effetto dovuto, ridicolizza le tante battaglie politiche portate avanti negli anni da coloro che hanno lottato perché proprio le singole Regioni avessero l’opportunità di partecipare a pieno titolo alla formazione e all’attuazione delle norme e delle politiche dell’Unione Europea”.

Anche Luciano Monticelli, consigliere onorario della Regione Abruzzo e membro nazionale di Italia Viva, condanna fermamente la protesta messa in atto dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, che ieri ha fatto ammainare la bandiera dell’Ue che era posizionata all’ingresso di palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale a L’Aquila, con quelle italiana e della Regione Abruzzo.

A far sgranare gli occhi di Monticelli, che proprio durante la scorsa amministrazione regionale ha rivestito tra gli altri incarichi anche il ruolo di presidente della IV Commissione Consiliare Affari Europei, sono le modalità scelte da Sospiri per alzare la voce. Modalità che non stenta a definire “insensate e completamente estranee a tutto ciò che un amministratore come lui dovrebbe perfettamente conoscere”.

Il riferimento è al ruolo che proprio le Regioni hanno in questo ambito. “Le Regioni – spiega meglio Monticelli – partecipano alla fase ascendente e discendente nelle norme che regolano gli Stati dell’Unione; esercitano quindi il principio di sussidiarietà e partecipano a pieno titolo alla CALRE, organismo della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regione e al COR, il Comitato delle Regioni con attività a Bruxelles. Occorre inoltre ricordare al presidente Sospiri – tuona ancora il consigliere onorario – che, con il Trattato del Funzionamento Europeo, si incoraggia la cooperazione tra gli stati membri tramite le Regioni. Si tratta di novità e possibilità introdotte con il Trattato di Lisbona dopo tantissime battaglie politiche, che lui sta dunque in qualche modo ridicolizzando con il suo gesto. Una conquista che non merita una reazione del genere, che non possiamo certo definire un ‘gesto politico’”.

Monticelli non contesta il disappunto della Regione Abruzzo nei confronti dell’atteggiamento dell’Unione Europea in un momento di emergenza sanitaria ed economica come quello attuale. “Giusto trovare una forma – conclude in proposito – che superi questo modello, ma intanto Sospiri rimetta quella bandiera al suo posto. Se non ci piace come un Sindaco amministra un territorio non ammainiamo la bandiera o il suo gonfalone, se non ci piace come governa il presidente della Provincia non ruberemo mai la bandiera. Non rendiamoci dunque ridicoli anche in questo”.