TERAMO – Città di Teramo 13 punti (4 vittorie ed un pareggio), Torrese 11 punti (3 vittorie e due pareggi), Sulmona 10 punti (3, 1, 1 persa), Sambuceto 9 punti (3, 0, 2), Pontevomano 9 punti (3, 0, 2), Giulianova 8 punti (2,2,1) assieme a Folgore Delfino Curi, Spoltore ed Angolana.

E’ il rendimento nelle prime cinque giornate del girone di ritorno in Eccellenza, del Città di Teramo e del Giulianova, in una fase della stagione quando le sfide si fanno più complicate per una sommatoria di motivi. La capolista non sembra risentirne più di tanto almeno a livello di risultati, ed arriva al derby di ritorno con un vantaggio più che raddoppiatosi, anzi quasi triplicatosi sui rivali in 17 partite, vale a dire in un intero girone, considerando che all’andata i giallorossi pareggiarono 2-2 al “Bonolis” contro una squadra che viaggiava a punteggio pieno (oggi è a -2 rispetto a quel trend) e con la squadra allora guidata da Cerasi che inseguiva a -2 (15 contro 13).

Ci sono altri numeri da abbinare al derby dei derby: i goal messi a segno dal Città di Teramo, ben 66 in 22 gare, alla strabiliante media di tre a partita (contro i 55 dei giallorossi) e i 17 subiti (migliore difesa assieme al Giulianova). Siccome a noi piace ricordare che la matematica è “scienza esatta“, almeno da questa angolazione i biancorossi dovrebbero poter godere dei favori del pronostico, ma siamo i primi ad essere consapevoli del fatto che la partita del Rubens Fadini azzererà ogni riferimento statistico. Va anzi ricordato che, storicamente, ad avere spesso la meglio in questo tipo di gare, è proprio la squadra non favorita… Tocchino ferro i biancorossi ed i tifosi del Diavolo al pari del fatto che, dall’altra parte, magari si punterà proprio su questo tipo di cabala, da doversi però conquistare.

Di certo è che soltanto IL derby riconcilia con la passione vera, con l’attesa anche spasmodica dell’evento che tarda ad arrivare, con la corsa all’acquisto del biglietto, con il continuo rincorrersi d’informazioni, più o meno veritiere, da una sponda e dall’altra, con il “dire ed il non dire” dei prim’attori per evitare ogni minimo vantaggio, anche soltanto psicologico, al “nemico” di sempre… è IL derby… che sarà sempre così, anche per le future generazioni.