TERAMO – Il Teramo ritorna alla vittoria in maniera facile, battendo 3-0 un modesto e rimaneggiato Rende che, soltanto nel primo tempo ha retto dignitosamente il confronto, apparso sin dall’inizio fuori dalla propria portata.
Nel mezzo il più bel goal del campionato biancorosso, il secondo, dopo 13 minuti dall’inizio della ripresa, nato da un’azione in linea, tutta di prima e con palla a terra, che ha attraversato l’intero campo di gioco, passando per Costa Ferreira, Santoro, Ilari fino a Magnaghi, che l’ha girata sul palo lungo dopo un primo controllo, rapidissimo, in corsa: una rete da spellarsi le mani, nella quale le capacità tecniche di questa squadra, hanno dato dimostrazione di enormi potenzialità.
La partita l’aveva sbloccata Cancellotti dopo 16 minuti dall’avvio, raccogliendo in semirovesciata, in piena area, un pallone spiovente da calcio d’angolo. Il Rende in una sola occasione si era reso pericoloso, al 38°, con un colpo di testa di Collocolo che scheggiava la traversa (azione, manco a dirlo, nata da un corner…).
Dopo il raddoppio di Magnaghi, lo stesso fa doppietta (sale a 7 il proprio score) quando, da una verticalizzazione di Costa Ferreira e da un intervento aereo di Santoro, controlla in piena area e batte l’incolpevole Savelloni alla sua destra. Gara chiusa con oltre mezz’ora di anticipo.
Poi? I cambi di Tedino: Birligea per la standing ovation a Magnaghi (che abbraccia e incoraggia il compagno), Mungo per Costa Ferreira (ma l’ex Cosenza, a fine gara non andrà con i compagni sotto la curva), Florio per Tentardini, Viero per Santoro e Minelli per Bombagi (che fa finta di non vedere la mano tesagli dal mister).
Due gesti, quelli di Mungo e di Bombagi, che denotano una strana ed incomprensibile tensione dell’ex Pordenone (sul quale la società chiederà, quantomeno, chiarimenti) ed uno magari comprensibile, ma non giustificabile, dell’ex cosentino (sentirsi una “seconda scelta” facile non è, ancor di più dopo che di lui, Tedino, aveva detto: “Mimmo è il calcio”).
Archiviata la gara si attende l’inversione di tendenza esterna, nella già difficile trasferta di Viterbo, del turno prossimo.