TERAMO – Ancora dieci giorni e riprenderà il campionato di Lega Pro: il Teramo sarà chiamato ad invertire il trend del girone di andata, in una stagione che si consumerà domenica 26 aprile: i turni infrasettimanali del torneo sono diventati 5, con il recupero della prima di ritorno che è fissato per il 22 gennaio, contro il Catanzaro.

Lo staff tecnico del Diavolo, pertanto, ha pochissimo tempo per provare a riassestare un organico male assemblato e che potrebbe subire anche un paio di partenze nel reparto offensivo. Così fosse, gli innesti per Bruno Tedino (che è già monco di un’alternativa ad Alberto Tentardini) sarebbero almeno due, ma è probabile che saranno tre, ipotizzando un innesto dalle determinate caratteristiche di “combattente”, in mediana. Ci sarebbe parecchio da fare, pertanto, non certamente per la gioia del Presidente Franco Iachini, che non farà salti di gioia dovendo ingoiare anche il “rimetterci le mani”: il mercato riparatore, in genere, fa lievitare ulteriormente i costi di gestione (non di poco conto – ndr) che comunque erano stati metabolizzati.

Se è vero che il rendimento della rosa del Teramo (che resta di gran qualità – ndr) abbia deluso, checchè se ne dica o non, e che la stessa sia stata allestita per gran parte su indicazioni arrivate dal mister, adesso si ha la sensazione che la scelta dei rinforzi subirà un processo inverso, ma anche più “naturale”, nel senso che saranno Andrea Iaconi e Sandro Federico in primis ad individuarli, con l’ovvio avallo tecnico, facendosi carico, d’altronde, di responsabilità dirette che erano comunque loro, anche prima.

Quel che lascia perplessi è la ristrettezza dei tempi, non soltanto fino all’imminente, prossimo, 12 gennaio: abbiamo già ricordato che la fase regolare, che farà da preludio ai play-off, terminerà il 26 aprile. Traduzione: 19 gare da disputare in 15 settimane, decisamente più di una gara ogni sette giorni, con ben dieci trasferte all’orizzonte (Sicula Leonzio, Catania, Bisceglie, Caserta, Cava dei Tirreni, Pagani, Reggio Calabria, Rieti, Terni e Viterbo).

Bella non è: certo, vale per tutti, ma il Teramo di problemini da risolvere ne ha diversi, come detto.