Il pari per 22 acciuffato per il rotto della cuffia ad una manciata di minuti dalla fine (Celli e Cappa in goal), rende giustizia alla condotta di gara del Teramo, che non avrebbe meritato di perdere, così come era già avvenuto nel turno precedente (0-1 contro la Giana Erminio).

Detto ciò, non si può essere soddisfatti: 2 punti nelle ultime 5 gare (Fermana, Albinoleffe, Verona, Giana Erminio e Renate), delle quali tre giocate in casa, sono un bilancio da retrocessione. E lo splendido tre su tre iniziale di Maurizi (9 punti su 9), si è trasformato in un triste 11 punti conquistati su 24 disponibili… Da questa angolazione ha ragione Luciano Campitelli, con i suoi che, continuando di questo passo, retrocederebbero. Anche oggi, però, ha imposto sia l’ennesimo silenzio-stampa del post-partita (come a Verona, e sta diventando una brutta abitudine), sia la ripresa degli allenamenti da domani, privando i suoi del giorno libero, peraltro domenicale.

Ecco, questo ci sembra essere sbagliato, perchè alla squadra Campitelli non dovrebbe rimproverare un bel niente: avrebbe senso se fossero mancate voglia e cattiveria agonistica, in campo, ma così non è stato. Contro il Renate, invece, sono tornati a galla i soliti problemi, di altra natura: si subiscano goal con estrema facilità e si stenta a realizzarne, creando pochissimo. Questo sì! Se poi aggiungi che ti viene pure negato un rigore stellare in avvio di ripresa con conseguente espulsione avversaria (si era sull’1-2 con un’intera seconda parte da giocare), allora la frittata è completa e lo sfogo del presidente, che ascolterete anche su ekuonews.it, diventa eccessivo.

Tatticamente? Si inizia con il 3-4-3, con De Grazia esterno destro offensivo (quasi una bestemmia calcistica) e Spighi in panchina, con Altobelli (che andrà via) e Fiordaliso (che finalmente avrebbe potuto giocare nel suo ruolo naturale) in panchina e con Zecca punta centrale, lui che centravanti non è, e mai lo sarà: Piccioni ovviamente era in panchina.

Per entrare nelle sottigliezze del confronto, ma siamo al senno del poi, Maurizi ha perso anche troppo tempo a spostare sulla fascia Zecca per inserire Piccioni, come in precedenza era stato per Spighi, in luogo di De Grazia.

Ma stavolta siamo davvero al senno del poi.

Chiudiamo con un interrogativo, che approfondiremo. Ma perchè tanti malanni fisici in casa Teramo Calcio?