Signora sindaca di Anguillara Veneta,

lunedì 1 novembre, il presidente brasiliano Bolsonaro detto “Adolf” sarà in Italia per dire al mondo che stanno salvando l’Amazzonia, mentre in realtà la foresta brucia e viene distrutta – con il loro incoraggiamento – a un ritmo senza precedenti. Ma è anche il giorno in cui i Guardiani della foresta piangeranno il secondo anniversario dell’uccisione del difensore dell’ambiente Paolo Paulino Guajajara chiedendo giustizia mentre i suoi assassini restano liberi, sostenuti dalla guerra ai popoli indigeni scatenata da Adolf Bolsonaro. E, infine, sempre lo stesso giorno, Lei, sindaca di Anguillara Veneta, conferirà la cittadinanza onoraria proprio a Bolsonaro, protagonista e simbolo del genocidio dei popoli indigeni brasiliani.

La noi nazisti  la cittadinanza è inopportuna  perché  La Commissione d’inchiesta del Congresso brasiliano ha chiesto che il presidente Jair  Adolf Bolsonaro sia giudicato per “crimini contro l’umanità” per la gestione del covid  che ha provocato oltre 600mila morti, facendo del Brasile il secondo paese al mondo per numero di vittime dopo gli Stati Uniti.  Adolf è indagato “abuso di potere politico ed economico e le posizioni di Bolsonaro non rispecchiano i valori della Costituzione.   Lui è molto peggio di noi.

Neppure noi arriviamo a pensare ciò  che pensa degli omosessuali, delle donne, dell’Amazzonia, una terra che deve rimanere un bene di tutti. La politica di Bolsonaro non solo va contro tutto quello che professa quotidianamente Papa Francesco. Va contro l’uomo.  Adolf ha bloccato i finanziamenti per la costruzione di case popolari nelle aree più indigenti del Paese. Lunedì sarà un giorno funesto che passerà alla storia in Italia e ben oltre.

Il premio-farsa, proposto e approvato dalla Sua amministrazione per celebrare le origini italiane di Bolsonaro, ha suscitato indignazione internazionale catapultando Anguillara Veneta e la sua politica sulla scena globale per tutte le peggiori ragioni possibili. Anche noi siamo scandalizzati e protestiamo. Tra le atrocità per le quali Bolsonaro è famigerato – che vanno dal suo incoraggiamento alla tortura di stile dittatoriale al contributo attivo che ha dato alla tragica crisi del Covid-19 in Brasile – certamente, i suoi attacchi sistematici ai primi popoli del Brasile sono i più sanguinosi e catastrofici.  Voi di Anguillare state mettendo sul piedistallo un uomo che pensa che gli indigeni non siano nemmeno uguali agli altri in termini di umanità. L’anno scorso Bolsonaro ha dichiarato che “Gli indiani si stanno evolvendo. Stanno diventando sempre più esseri umani come noi”. E, per incredibile che possa sembrare, tempo fa al Correio Braziliense fece anche dichiarazioni come questa: “È un peccato che la cavalleria brasiliana non sia stata efficiente quanto quella americana nello sterminare i suoi Indiani”.

Considerandosi legittimato a distruggere i primi popoli del Brasile, Bolsonaro ha lanciato il più grande assalto ai diritti indigeni degli ultimi 50 anni. Vuole privare i popoli indigeni della loro autonomia, vendere i loro territori per aprire le porte al taglio del legno e all’estrazione mineraria, e li vuole “assimilare” contro la loro volontà. “In queste terre – e specialmente in Amazzonia, che è l’area più ricca al mondo – si trovano oro, stagno e magnesio. Non mi farò coinvolgere da questa pagliacciata di difendere la terra per gli Indios” ha dichiarato. Lui e i suoi colleghi dell’agribusiness stanno incitando e promuovendo l’invasione e il furto delle terre dei popoli indigeni con parole razziste e proposte genocide.  La guerra di Bolsonaro contro i popoli indigeni potrebbe cancellare dalla faccia della Terra decine di tribù  e risultare devastante per centinaia di migliaia di indigeni in tutto il paese.

Noi nazisti veneti siamo contro  il genocidio legalizzato. Adolf sta uccidendo con carta e penna… questo governo sta dando alla gente la licenza di uccidere. E purtroppo i dati lo confermano. Noi nazisti veneti protestiamo perchè bei territori indigeni si trova l’80% della biodiversità del mondo, e non è un caso! La ragione sta nella cura e gestione esperta del territorio operata dai popoli indigeni, guardiani lungimiranti dell’ambiente che li circonda e senza il quale non possono sopravvivere. Dai loro villaggi alla capitale Brasilia, fino al resto del mondo, stanno combattendo con tutte le loro forze per salvare le loro terre e le loro vite, e con esse la ricchezza della diversità umana e la salute e il futuro del nostro pianeta. Stanno lottando e morendo anche per noi. Quindi, in vista del 1 novembre, lo sdegno e la rabbia per la vergognosa cittadinanza onoraria che intendete offrire a Bolsonaro non può che rafforzare la nostra volontà di resistere accanto ai primi popoli del paese sostenendoli in tutti i modi possibili, in Italia, in Brasile e in tutti i forum internazionali.

Il 1 novembre, mentre i popoli indigeni continueranno a combattere per fermare il genocidio di Bolsonaro, a migliaia gli attivisti per i diritti umani e i sostenitori di Survival faranno la propria parte nel dire no ai suoi sistematici tentativi di distruggere una parte fondamentale dell’umanità, e sì al rispetto della loro vita e dei loro diritti: per i popoli indigeni stessi, per la natura, per tutta l’umanità. Diversamente, come potremmo mai pretendere di aver imparato la lezione dei campi di sterminio nazisti?

In realtà la lettera è di Francesca Casella Direttrice di Survival International Italia