TERAMO – Negli ultimi giorni una questione a noi molto cara ha ricevuto degli importanti aggiornamenti, che a nostro avviso stanno passando troppo in sordina.

Nel contesto dell’emergenza sanitaria globale causata dal Covid-19, il Presidente egiziano Al-Sisi ha recentemente deciso, per evitare dei focolai all’interno delle carceri, di liberare 530 detenuti, concedendo loro la grazia. Sull’onda di quest’ultima decisione del governo egiziano, il Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, ha chiesto in una nota che tutte le università del mondo si esprimano in favore della liberazione di Patrick Zaky, lo studente dell’UniBo arrestato nella notte tra il 7 e l’8 febbraio all’aeroporto del Cairo, permettendogli di far rientrare il suo nome fra quelli dei 530 detenuti da liberare.

A nostro parere questo argomento deve essere trattato oggi con ancor più forza di quella mostrata finora, tenendo a mente quel che è già successo al nostro connazionale Giulio Regeni.

Per questo motivo, oltre a rivolgere l’invito di Ubertini al Magnifico Rettore della nostra UniTE, Dino Mastrocola, il quale si è già esposto nel recente passato a favore della liberazione di Zaky, chiediamo che il medesimo impegno sia assunto anche dalle istituzioni locali, cosicché si dimostri come questa non sia semplicemente una storia che occupa i giornali di tanto in tanto: dev’essere, al contrario, un segnale forte nei confronti di chi non rispetta i diritti dell’uomo e soprattutto la dimostrazione per gli studenti di oggi e di domani di come la conoscenza e la diffusione del sapere non possano essere considerati un reato.

Chiediamo perciò, ora più che mai, che si urli a gran voce in tutta la città di Teramo “PATRICK LIBERO”!

 

 

UDU Teramo PuntoCom Thesis – Scienze Politiche Saturno Progetto Bioscienze Prospettiva Studentesca