TERAMO – In relazione agli articoli pubblicati sulla stampa in questi giorni riguardanti la mancata corresponsione del canone di affitto da parte di ACS al Comune di Teramo per la gestione del Teatro Comunale, arriva la replica dell’ACS che in una nota ha allegato una lettera inviata questa mattina agli uffici comunali, dove si precisa come l’Associazione sia assolutamente in tempo rispetto alla scadenza di 10 giorni dall’avvenuta ricezione il 22 febbraio, in cui, oltre alla proposta di rateizzazione dell’intera cifra, vengono riportate la posizione e le ragioni di ACS in merito, e dettagliatamente i fatti.

Oggetto: sollecito adempimento agli oneri contrattuali richiesta pagamento canoni arretrati missiva del 14.2.2019 prot. n. 10313

Nell’interesse dell’ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, nella qualita? di legale rappresentate e Presidente del C.d.A riscontro la Vostra in oggetto per precisare quanto segue.L’ACS, gestore del Cineteatro comunale, nonostante le difficolta? incontrate nei primi due anni di gestione dovute a questioni interpretative del contratto e ai numerosi interventi manutentivi resisi urgenti e necessari, ha rispettato tutti gli impegni contrattuali assunti con il contratto tra i quali si ricorda la copiosa ed importante programmazione culturale con iniziative con cadenze quasi quotidiane e gli ingenti interventi di manutenzioni straordinari ed ordinari che hanno reso l’edificio pubblico piu? sicuro ed agibile, tutte indicate nel progetto presentato in sede di gara e poi specificate nel contratto concessorio. Durante la fase di prima ristrutturazione, necessaria per avviare l’attivita? culturale ed i pubblici spettacoli in sicurezza e nel pieno rispetto della normativa esistente in materia, purtroppo sono emerse una serie di criticita? che non potevano essere colte in sede di sopralluogo, sia perche? occulte e sia perche? non rilevabili.E’ sufficiente considerare che in fase di sopralluogo meramente visivo ed effettuato in poche ore, il Comune si e? riservato di mostrare, in un altro momento, tutta una serie di documentazioni, attestazioni e certificazioni necessarie per lo svolgimento di pubblico spettacolo e per la sicurezza.

Si e? verificato, inoltre, che nonostante vi fosse la documentazione attestante la regolarita? e corrispondenza a livelli di sicurezza di impianti e dei locali adibiti a pubblici spettacoli, si sono resi necessari anche altri interventi sostitutivi e/o integratici con oneri in capo al concessionario, ma non previsti in contratto e oltretutto non prevedibili.Gli interventi effettuati sono stati tutti dettagliatamente relazionati e documentati attraverso gli atti protocollati in piu? momenti presso il Comune e la necessita? della esecuzione degli stessi sono sempre stati comunicati al Comune con invito all’immediato intervento, ma mai si e? ricevuto risconto. Ci si riferisce alle seguenti pec: 14/07/2017; 19/07/2017; 02/08/2017; 29/08/2017; 13/09/2017; 21/09/2017; 26 /09/2017; 27/09/2017; 11/10/2017; 16/11/2017; 05/03/2018; 10/04/2018; 05/05/2018; 09/05/2018; 14/05/2018; 07/09/2018; 29/09/2018; 27/12/2018.Le relazioni rimesse all’Ente rappresentano nel dettaglio tutto quanto si e? realizzato con distinzione di quello che vada considerato eseguito nel rispetto degli obblighi contrattuali e quelli da imputarsi invece al locatore-concedente proprietario dell’immobile.I lavori fuori contratto gia? eseguiti per un totale di circa € 45.000,00 nell’arco dei due anni, erano tutti urgenti e necessari perche? strettamente connessi all’uso pubblico della struttura e la non esecuzione avrebbe impedito la continuazione delle programmazioni culturali e la emanazione di provvedimento di chiusura del Teatro al pubblico da parte degli enti preposti al controllo.

La interruzione delle attivita? avrebbe dunque determinano un grave nocumento al concessionario, ma anche la violazione dell’obbligo contrattuale riferito allo svolgimento degli eventi culturali.Prima di avviare i lavori necessari il concessionario ha informato il Comune inviandolo al intervenire con immediatezza ma non ha mai ricevuto riscontro. Si ricorda che il rapporto concessorio, pur prevedendo il pagamento in capo al concessionario del canone di locazione, pone anche esborsi per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e per la gestione culturale e amministrativa del Teatro stesso.Il contratto, altresi?, non prevede per la gestione dei servizi comunali, esborsi di corrispettivi in capo al Comune concedente. Il corrispettivo patrimoniale, infatti, per il concessionario, deriva esclusivamente dagli introiti della gestione del teatro e quindi dalle attivita? culturali.Si comprende bene come una interruzione del servizio, e quindi una chiusura del Teatro per motivi legati al funzionamento degli impianti e alla sicurezza, avrebbe determinato un grave nocumento alla concessionaria stessa, con grave perdita economica.Nonostante il particolare sinallagma del contratto il Comune negli ultimi 24 mesi non ha mai dato riscontro alle richieste dell’ACS, ne? mai e? intervenuta su attivita? di manutenzioni di competenza per evitare la interruzione delle attivita?, ne? mai ha contestato le prospettate compensazioni delle somme anticipate per lavori con i canoni di concessione.

Di fronte ad interventi urgenti e necessari extra contratto, per il corretto funzionamento del Teatro, il Comune ha l’obbligo a intervenire per evitare la interruzione delle attivita? e del funzionamento, in sintesi si deve adoperare per evitare danni o mancati introiti al concessionario. Nei primi due anni di gestione non soltanto il Comune non e? mai direttamente intervenuto nella struttura, ma non ha neanche mai riscontrato le numerose comunicazione, ne? ha espresso dissenso alla prospettata compensazione delle spese sostenute e da sostenere con i canoni di locazione. Solo dietro sollecito della concessionaria si sono svolti due incontri presso gli uffici di competenza.Il ritardo nel pagamento del canone concordato quindi e? la conseguenza della situazione che si e? venuta a verificare; un immediato dissenso da parte del Comune alla effettuata compensazione del canone con le spese anticipate per lavori extra contratto, non avrebbe generato la morosita?. L’ACS, quindi, pur non riconoscendo le affermazioni contenute nella diffida che si riscontra, in merito all’imputabilita? solo al concessionario di tutte le spese sostenute extra contratto – meglio specificate nella relazione a voi rimessa con gli allegati in data 11 settembre 2018 – prendendo atto della volonta? manifestata dal Comune di non volere concedere la effettuata compensazione, si dichiara disponibile ad effettuare il pagamento, con riserva di procedere comunque per il recupero delle spese sostenute per la funzionalita? del Teatro comunale non ricomprese tra gli obblighi contrattuali. In merito alla “sistemazione del locale bar” alcuna violazione contrattuale puo? essere imputata alla concessionaria ACS.

Come ampiamente comunicato e documentato (cfr. pec del 26/07/2017; 03/08/2017; 21/08/2017; 14/09/2017; 09/10/2017; 14/11/2017; 30/11/2017; 29/12/2017; 31/03/2018; 14/05/2018; 07/09/2018) il locale bar non si e? potuto realizzare per impossibilita? ad accedere alle autorizzazioni sanitarie necessarie in quanto, in fase di ristrutturazione del Teatro si e? rinvenuta nel piano seminterrato una cisterna con materiale inquinante per cui si rendeva necessario la rimozione e la bonifica del terreno con rilascio della relativa certificazione da parte dell’ARTA e delle ASL.Nonostante i vari solleciti il Comune con estremo ritardo ha rimosso la cisterna, ma non ha completato la bonifica dell’area tanto da non aver mai consegnato alla concessionaria la relativa documentazione.Appare evidente che la concessionaria non era e non e? ancora oggi nella condizione di investire su strutture per attivita? di distribuzione bevande e alimenti senza avere la certezza di poter poi ottenere i necessari nulla osta sanitario.L’inadempimento e? dunque in capo all’ente concedente che non ha provveduto nonostante i vari solleciti, a mettere nelle condizioni il concessionario di ottenere le necessarie autorizzazioni; senza considerare l’Atto di Giunta n. 227 del 2017 e la successiva missiva di diffida inviata il 15 settembre 2017 con la quale si intimava la rescissione del contratto e che quindi rendeva antieconomico la realizzazione del bar.Il comportamento tenuto dall’ ente concedente dunque, ha determinato la perdita di entrate economiche derivanti dalla gestione bar, controprestazione del contratto concessorio, che ha reso piu? gravoso in capo ai concessionari il rapporto contrattuale.

Ovviamente e? pieno interesse dell’ACS realizzare il Bar nel piu? breve tempo possibile, e quindi si resta in attesa della comunicazione del completamento da parte del Comune di tutta la fase di rimozione e bonifica ad oggi non ancora di fatto conclusa.In merito al pagamento del canone per l’importo complessivo di euro 69.181,07 come da Voi quantificato nell’atto che si riscontro, avendo l’ACS confidato in buona fede in una possibile compensazione, e considerata la vicenda contrattuale nella sua interezza, chiede di poter adempiere con dilazione nel modo seguente:- € 17.141,00 entro il 31 marzo 2019;- € 17.141,00 entro il 31 maggio 2019;- € 17.141,00 entro il 31 agosto 2019;- € 17.346,00; entro il 31 ottobre 2019.

Resta bene inteso che il pagamento del canone, non costituisce rinuncia alcuna al rimborso delle spese sostenute per gli interventi urgenti effettuati nell’edificio e negli impianti ritenuti essere extra contratto e di competenza del proprietario concedente, ne? alla richiesta dei danni derivati dal mancato utilizzo dell’esercizio bar, cosi? come tutto meglio descritto nella relazione a voi rimessa in data 11 settembre 2018.Sulla esatta interpretazione del contratto sarebbe auspicabile un incontro per una soluzione bonaria e ragionata, onde evitare lunghi e costosi contenziosi e anche per meglio regolamentare per gli anni avvenire le modalita? degli interventi ordinari e straordinari sulla struttura e sugli impianti nonche? l’attribuzione del relativo costo.

E’ interesse dell’ACS migliorare i rapporti di gestione con il concedente cosi? da poter raggiungere i migliori risultati nell’interesse di entrambi e della citta?.