Teramo, detenuto accusa malore poi aggredisce gli agenti: uno finisce in Ospedale

Mattinata di follia nel carcere di Castrogno a Teramo.

2025-09-22T15:30:00+00:00 - La Redazione

Teramo, detenuto accusa malore poi aggredisce gli agenti: uno finisce in Ospedale

TERAMO - Il resoconto della giornata ad alta tensione è affidato a Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Stamattina, all’alba, un detenuto extracomunitario, dopo essere stato visitato in infermeria per un malore, al rientro in cella si è scagliato contro il personale di Polizia perché aveva la pretesa di usare l’ascensore senza alcuna autorizzazione. Un agente ha ricevuto una testata al viso e graffi alle braccia e, portato al locale Pronto soccorso, ha avuto undici giorni di prognosi. Gli altri due poliziotti hanno riportato contusioni e graffi su vari parti del corpo”. Il sindacalista esprime il plauso del SAPPE “al personale di Teramo che è riuscito a gestire l’evento, ripristinando l’ordine e la sicurezza del Reparto con grande professionalità”. Da infine notizia che, in questi giorni, “sono stati rinvenuti quattro telefoni cellulari in distinte operazioni” e per questo esprime “le felicitazioni e le congratulazioni del SAPPE ai poliziotti operanti”.

Giuseppe Ninu, segretario regionale del SAPPE, spiega che “la situazione a Castrogno, estremamente delicata e ad alto rischio, è stata riportata alla normalità senza alcuna conseguenza fisica, né per il personale né per i detenuti. Un’azione impeccabile, frutto di professionalità, compattezza e rapidità di esecuzione, che merita il plauso e il rispetto di tutti. Come sindacato, sottolineiamo l’eccellenza operativa del personale intervenuto, che ha dimostrato per l’ennesima volta lo spirito di sacrificio e la dedizione assoluta verso il servizio, mettendo da parte persino i propri momenti familiari per rispondere all’emergenza”. 

“Onore alla Polizia Penitenziaria: a Teramo ha vinto, ancora una volta, la Polizia Penitenziaria, ha vinto lo Stato”, commenta Donato Capece. “Il lavoro in carcere è un lavoro oscuro, perché quando viene arrestato un pericoloso latitante la vicenda finisce sulle pagine dei giornali, ma tutto quello che accade successivamente, negli anni a seguire, è oscuro e non subirà la stessa sorte, non comparirà sulle pagine dei giornali né in televisione, non farà notizia”.

“Per questo”, rimarca il leader del SAPPE, “è fondamentale che le istituzioni raccolgano nuovamente il nostro appello: investite nella sicurezza per avere carceri più sicure. Questo vale per Teramo ma anche per tutte le altre strutture detentive dell’Abruzzo e della Nazione. Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato, negli anni, non soltanto di costituire un grande baluardo nella difesa della società contro la criminalità, ma ha anche dimostrato di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori dal carcere”, conclude Capece.