Regolamento consiglio comunale di Roseto, l'opposizione: tentativo di mettersi in regola dopo il TAR
2025-08-28T08:51:13+00:00 - La Redazione

ROSETO DEGLI ABRUZZI - "Da tre anni portiamo avanti una battaglia per ripristinare la legalità nei lavori del Consiglio comunale. Oggi la maggioranza prova a far passare l’adozione del 'nuovo' regolamento come un atto di modernizzazione: in realtà è solo il tentativo di mettersi in regola dopo le pronunce dei giudici amministrativi che hanno annullato i precedenti passaggi perché viziati nelle procedure", dichiarano i consiglieri comunali Francesco Di Giuseppe, Teresa Ginoble e Nicola Petrini, in merito all'approvazione del regolamento consiliare in programma per la seduta del Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi di lunedì 1 settembre.
"Ricordiamo che il TAR ha già censurato l’operato dell’amministrazione sul Regolamento del Consiglio, per ben tre volte. Non 'capricci' dell’opposizione, ma violazioni certificate in sede giurisdizionale. Nonostante la chiarezza delle pronunce dei giudici - continuano i consiglieri - l’amministrazione Nugnes ha continuato a sbagliare arrivando a spendere oltre 30mila euro di soldi pubblici per difendere l’indifendibile ma solo oggi se ne accorgono. Su questo saremo intransigenti e ci rivolgeremo a tutte le sedi competenti affinché le ingenti somme indebitamente sperperate per difendere i grossolani errori commessi siano restituiti all’ente affinché possano essere utilizzati per fini di reale pubblica utilità".
"Quanto alle dichiarazioni del consigliere Pavone, respingiamo con forza le accuse di assenteismo: in questi quasi quattro anni siamo sempre stati presenti, attivi e propositivi, portando in Consiglio comunale decine di battaglie, interrogazioni e iniziative nell’interesse della città. La chiusura e la sordità appartengono invece solo alla maggioranza - precisano - che si è spinta fino ad agire come un vero e proprio 'plotone di esecuzione' organizzando una conferenza stampa contro un consigliere di minoranza. Chi dovrebbe dimettersi sono proprio loro, a partire dal presidente del consiglio, perché con supponenza hanno respinto ogni nostro invito a ripristinare la legalità in consiglio comunale e in quasi quattro anni di governo cittadino non sono stati capaci di approvare un regolamento in modo legittimo e senza buttare al vento il denaro pubblico".
"La verità è che la maggioranza approverà un regolamento, che altro non è che un copia e incolla di quello adottato nel lontano 2001, con le solite aggravanti peggiorative a cui non riescono proprio a rinunciare, utile solo a dare certezza alle delibere che saranno approvate nei prossimi mesi, prima fra tutte quella riguardante il nuovo piano demaniale. Non si tratta di nessuna necessità di ammodernamento né tantomeno di dialogo bensì solo dell’urgenza di porre fin alla mancanza di un testo regolamentare, come da noi sostenuto da anni, per evitare che gli atti siano illegittimi, come lo sono quelli adottati fino ad oggi", aggiungono Di Giuseppe, Ginoble e Petrini.
"Se oggi Roseto può ancora contare su un’opposizione che vigila e denuncia è grazie al nostro lavoro costante. Non permetteremo che chi governa, e spesso ha disertato il confronto vero, provi a capovolgere la realtà accusando noi di ciò che appartiene invece al loro modo di amministrare. Non accettiamo lezioni da chi ha trasformato le regole in uno strumento di potere e adesso prova a ribaltare la realtà. Noi siamo sempre stati dalla parte della città e della trasparenza - incalzano i consiglieri di opposizione - loro invece arrivano solo adesso, e lo fanno per rincorrere obblighi che non potevano più ignorare. E soprattutto non accettiamo lezioni dal consigliere Pavone che dovrebbe lui si dimettersi visto che il feeling con la sua maggioranza sembra essere giunto al capolinea. E il consiglio comunale convocato per il prossimo lunedì sicuramente riserverà delle sorprese in tal senso considerata la doppia convocazione fatta, a nostro avviso, proprio per colpa di qualche mal di pancia che serpeggia tra i sottanelliani".
"Roseto merita rispetto, non propaganda: il nostro impegno continuerà ad essere quello di garantire ai cittadini istituzioni credibili, trasparenti e rispettose delle regole. Questa è la differenza fra chi fa opposizione responsabile e chi governa solo pensando di aggiustare in corsa i propri errori", concludono Francesco Di Giuseppe, Teresa Ginoble e Nicola Petrini.